Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
Definizione del bene:
monumento ai caduti
Luogo:
Emilia-Romagna, Modena (MO), Tempio Monumentale dei Caduti, Piazzale Natale Bruni
Data:
sec. XX | 1923/12/08-1931/03/19
Autore:
progettista: Barbanti Domenico, notizie 1921-1929
progettista: Casanova Achille, 1861/ 1948
pittore: Cappelli Evaristo, 1868/ 1951
Committenza:
Bruni Natale Monsignore
Materia e tecnica:
laterizio; marmo; rame/ sbalzo; intonaco/ pittura a fresco
Misure:
m 53x76,50;
Soggetto:
allegoria della morte del soldato
Descrizione del bene:
Il tempio si presenta con la struttura di una chiesa a croce greca, inserita in un cerchio di m. 76,50 di diametro, con absidi circolari raccordate ai quattro angoli di masse quadrangolari che si sopraelevano a forma di torri ottagonali, sormontate da cupole cilindriche. La loggetta cieca e l’insieme di modanature alternate con archetti romanici, costituiscono il coronamento delle absidi e della facciata, linee ed archetti che si ritrovano nei piani superiori delle torri e della cupola. La facciata, a timpano triangolare, è completata il dall’artistico portale, decorato di due ante in rame sbalzato.Sulle ante sono raffigurate scene ispirate alla Resurrezione di Cristo e alla Gloria della Pentecoste. Sovrasta il portone una lunetta affrescata con la Resurrezione di Cristo e la Patria che accoglie nelle sue braccia un soldato caduto offertole dalla madre. A destra è l’immagine di Mons. Bruni. Il rosone è attorniato da quattro formelle, raffiguranti gli Evangelisti. L’interno, con copertura a volta a costoloni e pavimento a marmi colorati, prende luce da 26 piccole finestre. La cripta, dove è custodito il vero sacrario alla memoria. La cripta conserva, incisi a caratteri dorati sulle pareti di marmo verde e sui pilastri, i nomi dei 7237 modenesi caduti nella Grande Guerra.
Descrizione iconografica:
Figure: soldato; madre. Ritratti: Natale Bruni vescovo. Personaggi: Cristo Risorto.
Notizie storico-critiche:
Progettato dall’ingegnere modenese Domenico Barbanti in collaborazione con Achille Casanova, l’edificio fu fortemente voluto dall’allora vescovo di Modena, Mons. Natale Bruni, che impegnò una parte consistente dei suoi averi per la realizzazione. I lavori iniziarono nel 1923; la posa della prima pietra avvenne il 8 dicembre alla presenza di re Vittorio Emanuele III, del Principe di Piemonte Umberto II, del Ministro della Guerra, dell’arcivescovo Bussolari, di Mons. Bruni e delle autorità civili, religiose e militari. La prima solenne cerimonia di inaugurazione si svolse il 3 novembre 1929 alla presenza del re Vittorio Emanuele III. La facciata, con coronamento a timpano e richiami evidenti all’architettura romanica, fu completata il 19 marzo 1931. Il portale in rame sbalzato è opera degli scultori modenesi Adamo e Rubens Pedrazzi: sulle due ante sono raffigurate scene ispirate alla Resurrezione di Cristo e alla Gloria della Pentecoste. Sovrasta il portone una lunetta affrescata dal pittore modenese Evaristo Cappelli, il quale vi raffigurò la Resurrezione di Cristo e la Patria che accoglie nelle sue braccia un soldato caduto offertole dalla madre. A destra è l’immagine di Mons. Bruni. Il rosone è attorniato da quattro formelle, raffiguranti gli Evangelisti, opera di Benedetto Boccolari. L’interno, con copertura a volta a costoloni e pavimento a marmi colorati, prende luce da 26 piccole finestre che ricordano la posizione degli archetti sotto tetto nelle architetture romaniche; le finestre sono ornate da vetrate realizzate da Guglielmo da Re, di Milano. Dal tamburo centrale si innesta uno scalone che scende alla cripta, dove è custodito il vero sacrario alla memoria. La cripta conserva, incisi a caratteri dorati sulle pareti di marmo verde e sui pilastri, i nomi dei 7237 modenesi caduti nella Grande Guerra. All'esterno è stata affissa una targa che ricorda la fucilazione del partigiano Francesco Spaggiari il 19 marzo 1945. All'interno un'altra lapide commemora 111 caduti modenesi della Divisione Acqui che furono trucidati dall'esercito tedesco a Cefalonia e Corfù, in seguito all'armistizio dell' 8 settembre 1943. Bibliografia: ASCMO, A.A., 1930, F. 1284, LL.PP.; ASCMO, A.A., a. 1938, F. 1567, Contratti Archivio Arcivescovile di Modena-Nonantola (filza I, cartelle A, B, C, D, E, F); G. Muzzioli, "Le trasformazioni urbanistiche", in Id., Modena, Laterza, Roma-Bari 1993, pp. 131-133; G. Bertuzzi, Modena Nuova, "L’espansione urbana dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento. Lineamenti, Aedes Muratoriana", Modena 1995, pp. 211-238; Sitografia: http://www.sangiuseppetempio.net/la-parrocchia/la-chiesa; www.geoplan.it; http://www.cittasostenibile.it/lecittasostenibili/atlante-delle-architetture-del-900-di-modena/le-101-architetture/101schede/tempio-monumentale-ai-caduti-parrocchia-san-giuseppe; http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/49/438
Codice identificativo:
0800602366
Nome del file:
lapidi/SBSAE_MO_S28/SBSAEMO9504_27_a.jpg
 

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