Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
Definizione del bene:
monumento ai caduti, ad obelisco
Luogo:
Lombardia, San Benedetto Po (MN), piazza Marconi
Data:
sec. XX | 1927-1928
Autore:
progettista: Cristanini Ettore, notizie 1927
incisore: Nelli Mario, notizie sec. XX
Committenza:
Comune di San Benedetto Po
Materia e tecnica:
marmo; pietra; cemento; ferro; bronzo/ fusione
Misure:
cm 600x350x350;
Soggetto:
stella;palma del martirio
Descrizione del bene:
Monumento ad obelisco che presenta due dadi di base rivestiti in marmo bocciardato su cui si erge l’obelisco a sezione quadrata, modellato in cemento; ognuna delle sue facce, ad eccezione della posteriore, presenta nella metà superiore un ramoscello di palma in ferro, mentre tutti i lati mostrano nel coronamento apicale una stella a bassorilievo di cemento, dipinta color oro. Sul dado inferiore, nel fronte principale, trova collocazione una targa bronzea sul quale è riportato il Bollettino della Vittoria, completato nel margine destro da due stemmi di città, Gorizia e Pola, e da quello della regione dalmata. Entro l'area di rispetto cintata del monumento è ubicata, alla destra dell'obelisco, una lapide in ricordo della liberazione del territorio mantovano, nell'aprile 1945.
Descrizione iconografica:
Simboli: stella come simbolo dell'Italia.| Simboli: palma come simbolo di martirio.
Trascrizione:
fronte principale, lapide alla base dell’obelisco: SAN BENEDETTO PO/ AI CADUTI/ PER LA PATRIA/ DI TUTTE LE GUERRE/ DELLA RESISTENZA/ ANTIFASCISTA
fronte principale, targa di bronzo: BOLL.NO DI GUERRA N°1268 COMANDO SVPREMO 4 NOVEMBRE 1918/ LA GVERRA CONTRO L'AVSTRIA VNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GVIDA DI/ S.M: IL RE DVCE SVPREMO L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NVMERO/ E PER MEZZI INIZIO' IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE/ VALORE CONDVSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER QUARANTVN MESI/ E’ VINTA./ LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OT/ TOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTVN DIVISIONI ITALIANE/ TRE BRITANNICHE, DVE FRANCESI, VNA CZECO-SLOVACCA ED VN REGGIMENTO/ AMERICANO, CONTRO SESSANTATRE DSIVISIONI AVSTRO – VNGARICHE E' FINITA./ LA FVLMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SV TRENTO DEL 29° CORPO DELLA I.A ARMATA, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL/ TRENTINO TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRVPPE DELLA 7.A ARMATA E/ AD ORIENTE DA QVELLE DELLA 1.A, 6.A E 4^ HA DETERMINATO IERI LO SFACELO/ TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO./ DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA 12.A DELL’8.A, DEL/ LA 10.A ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA RICACCIA SEMPRE/ PIV' INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE./ NELLA PIANVRA S.A.R. IL DVCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA/ DELLA SVA INVITTA 3.A ARMATA ANELANTE DI RITORNARE SVLLE POSIZIONI/ DA ESSA GIA' GLORIOSAMNETE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDVTE./ L'ESERCITO AVSTRO-VNGARICO E' ANNIENTATO=ESSO HA SVBITE PERDITE/ GRAVISSIME NELLA ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NEL/ L'INSEGVIMENTO HA PERDVTO QVANTITA' INGENTISSIME DI MATERIALI D'OGNI/ SORTA E PRESSOCHE' PER INTERO I SVOI MAGAZZINI ED I DEPOSITI. HA/ LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI/ CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQVEMILA CANNONI./ I RESTI DI QUELLO CHE FV VNO DEI PIV' POTENTI ESERCITI DEL MONDO/ RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI, CHE AVEVANO/ DISCESO CON ORGOGLIOSA SICVREZZA./ GENERALE DIAZ/ GORIZIA/ POLA/ DALMAZIA
fronte principale, targa di bronzo, in basso a sinistra: M.NELLI.CASA DI B.° CELLINI . FIRENZE . PROP.TA’ ARTI.CA RISER.TA
Notizie storico-critiche:
Il monumento ai caduti della Grande Guerra del comune mantovano di San Benedetto Po venne inaugurato il 1° luglio del 1928, alla presenza del vescovo di Mantova e delle autorità cittadine e militari (notizia ricavata da un contributo pubblicato on-line dal comune, "Albo d'oro dei caduti sambenedettini", a cura di Ezio Fiori 2011). L'opera era il risultato della collaborazione iniziata nel 1927, dell'ingegnere Ettore Cristanini e dello scultore Carlo Cerati (Casalmaggiore 1865/ Mantova 1948); il primo aveva progettato l'insieme architettonico e la cancellata, il secondo si era occupato della realizzazione del grandioso gruppo scultoreo in bronzo, attualmente perduto. Nel 1941 infatti, le statue, assieme alla cancellata, furono rifuse per necessità belliche. Lo stesso scultore Cerasi si occupò, nel 1928, di modellare l'aquila bronzea del cippo di San Siro (località del comune di San Benedetto), che ugualmente seguì la sorte dell'opera maggiore. All'interno del censimento dedicato ai monumenti ai caduti della Grande Guerra, compiuto dal Museo civico del Risorgimento di Bologna in collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, è rintracciabile una fotografia storica, pubblicata on-line, dell'opera oggetto di schedatura (http://www.monumentigrandeguerra.it/ricerca.aspx). L'immagine (vedi allegato), riferibile al primo dopoguerra, mostra l'originario gruppo scultureo in bronzo dalla complessa iconografia che coronava il cippo: la personificazione della Gloria attorniata dalla madre del soldato, dalla moglie del soldato, dal fanciullo orfano e da un portatore di littore. La cartolina riprende anche un'alta scalinata sulla quale si ergeva il complesso monumentale, attualmente scomparsa. Da segnalare la presenza odierna di una targa bronzea sul fronte principale, firmata dall'incisore e medaglista Mario Nelli, attivo nella prima metà del Novecento presso la Casa di Benvenuto Cellini a Firenze, da lui personalmente riattata a bottega. La targa riporta il Bollettino della Vittoria del generale Diaz, risultando quindi riferibile alla celebrazione della prima guerra mondiale; nonostante non sia visibile sul monumento originario, è probabilmente concomitante all'elevazione del 1928 (il bronzo non venne rifuso, forse, per le piccole dimensioni dell'oggetto; inoltre su di esso appare lo stemma della provincia dalmata, già dal novembre del 1920 col trattato di Rapallo, in mano jugoslava, ad eccezione di Zara). Nel 1996 venne aggiunta la lapide in ricordo del passaggio del Po da parte degli Alleati. Attualmente il monumento è dedicato ai caduti di tutte le guerre e della resistenza antifascista. Bibliografia: Monumenti ai mantovani caduti per la patria, Associazione nazionale combattenti e reduci. Federazione provinciale di Mantova, 2002, p. 136. Crediti fotografici: Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, segnatura 2015.
Codice identificativo:
0303254159
Nome del file:
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