Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
Definizione del bene:
monumento ai caduti, a cippo
Luogo:
Lombardia, Germignaga (VA), Piazza XX Settembre
Data:
sec. XX | 1964
Autore:
scultore: Frattini Angelo, 1910-1975
Materia e tecnica:
bronzo/ fusione; granito
Misure:
cm 500x110x110;
Soggetto:
figura femminile
Descrizione del bene:
Su un basamento in granito, è posta una scultura in bronzo raffigurante una figura femminile con le braccia protese in avanti e il volto rivolto al cielo, chiamata dagli abitanti di Germignaga “La Sonnambula”. L’opera in precedenza era posta al centro della vasca di una fontana.
Descrizione iconografica:
Figure femminili.
Trascrizione:
lato anteriore, in basso, sulla lastra: GERMIGNAGA/ AI SUOI CADUTI
lato sinistro, in basso sulla scultura: A. FRATTINI 1964
Notizie storico-critiche:
Il precedente monumento ai caduti di Germignaga è stato fuso durante la seconda guerra mondiale per scopi bellici. Angelo Frattini nasce nel 1910 a Varese. Si dedica fin da bambino ad apprendere l’arte dell’ornamento e dell’intaglio. Frequenta i corsi serali dello scultore Giovanni De Martino, a Napoli, dove si trova per il servizio militare. Tornato a casa si iscrive al liceo artistico di Milano e poi all’Accademia di Brera, dove è allievo di Francesco Messina. Nel 1934 apre un suo studio professionale a Varese e tiene la prima mostra personale alla Galleria Prevosti. Nel 1935 esegue la Crocefissione per il cimitero di Belforte, la sua prima opera pubblica. Vince la rassegna I Littoriali per la scultura nel 1937, viene premiato a Roma al Campidoglio per l’Orfana, acquistata dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano e si aggiudica il concorso per un grande rilievo sul Palazzo delle Corporazioni in piazza Monte Grappa a Varese. Nello stesso anno nasce il figlio Vittore, futuro pittore. Nel 1938 espone alla Galleria Gianferrari e alla Biennale di Venezia, dove tornerà nel 1940 e nel 1942. Partecipa alle esposizioni sindacali di Varese, alle mostre sociali del Circolo degli Artisti di Varese, alle mostre annuali allestite presso la Permanente di Milano, a premi e rassegne di carattere nazionale. Nell’immediato dopoguerra espone ancora a Varese alla Galleria Grossetti. Dal 1949 ricostituisce con Aldo Lozito e Giuseppe Montanari il Circolo degli artisti di Varese, alle cui mostre sarà sempre presente. Nel 1949 è presente, unico varesino insieme a Tavernari, alla grande mostra Premio città di scultura città di Varese, allestita a Villa Mirabello. Nel 1955 partecipa alla Quadriennale d’arte di Torino e nel 1956 alla Quadriennale di Roma. La sua attività espositiva prosegue anche negli anni successivi, forte di un cospicuo numero di committenze pubbliche. Nel 1965 espone a New York nella collettiva Mostra degli artisti italiani. Nell'occasione viene ricevuto dal presidente Lindon Johnson. Figura di riferimento per la storia dell’arte varesina, fin dalla gioventù si dedica all’insegnamento. E’ stato tra i promotori, negli anni Sessanta, del liceo artistico varesino istituito nel 1969, del quale è docente di scultura, e che dal 1978 porta il suo nome. Ha lasciato numerosi monumenti pubblici: tra i principali il Monumento ai caduti di Sant’Ambrogio, a Varese, quello di Germignaga e in piazza della Motta a Varese. Nella sua galleria di ritratti sono presenti alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia della città. Muore a Varese nel 1975 mentre si sta allestendo la sua prima antologica a Villa Mirabello. Nel 1999 la sede della Provincia di Varese ospita una sua retrospettiva. Angelo Frattini, scultore “alchimista” che ha saputo trasformare la materia in spirito, il bronzo e la pietra in puro senso. “Frattini ha lavorato molto, da solo e in silenzio, per carattere e per necessità, ma senza estraniarsi alla vicenda artistica, o meglio estetica, del nostro tempo, nella quale ha sostenuto con vigore la parte di chi cammina prudentemente, senza salti in avanti o di fianco e senza valersi dei veicoli di passaggio, cioè senza farsi trasportare dal carro rumoroso della moda, che nel tempo del suo operare ha cambiato tante volte cavallo.” Piero Chiara “Le opere di Angelo Frattini producono un’inversione dei significati “leggero ”/ “pesante”, per cui non si capisce come, ma osservandole avviene che: un materiale (pesante) diventa misteriosamente pensiero (leggero). E non c’è altro da dire”. Chiara Zocchi (Mostra a Varese, Sala Veratti – via Veratti 20: “Angelo Frattini e il suo studio” dal 13 giugno al 4 luglio 2010). (Stangalini Roberto/ Garagnani Giorgio, Germignaga mio caro paese... - Mesenzana Marwan 2003; Gallina Luciano, Sculture di Frattini - Lanuova sfera 1980; Angelo Frattini: l'artista, l'Artistico e la sua città: 2010: un doppio anniversario: cento anni dalla nascita, quaranta dalla fondazione del Liceo: mostra delle opere di Angelo Frattini con un confronto stilistico con l'amico Flaminio Bertoni - Varese, Liceo Artistico Statale Angelo Frattini 2010 - Varese ed. Arterigere).
Codice identificativo:
0303254319
Nome del file:
lapidi/SBSAE_MI_S27/D103254319.jpg
 

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