Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
Definizione del bene:
lapide commemorativa ai caduti
Luogo:
Emilia-Romagna, Piacenza (PC), Palazzo Gotico, Piazza dei Cavalli
Data:
sec. XX | 1922
Autore:
scultore: Astorri Pier Enrico, 1882/ 1926
Committenza:
Comitato piacentino a favore di Cesare Battisti
Materia e tecnica:
bronzo/ fusione
Misure:
cm 120x240;
Soggetto:
figura di soldato
Descrizione del bene:
La grande targa bronzea, di forme rettangolari, costituisce la cornice al mezzobusto del patriota Battisti, ritratto con espressione fiera, circondato da una corona d'alloro da cui partono due festoni arricciati.
Descrizione iconografica:
RITRATTI: Cesare Battisti.
Trascrizione:
ai lati del busto: A CESARE / BATTISTI / PIACENZA / MXMXXII
Notizie storico-critiche:
Il monumento alla memoria del trentino Cesare Battisti fa parte di una tipologia che ebbe ampia diffusione nell’immediato periodo post bellico e in tutta Italia. Cesare Battisti divenne infatti simbolo dell’irredentismo delle terre italiane ancora soggette all’Impero austriaco. Deputato socialista al Parlamento di Vienna, in seguito all’attentato di Sarajevo fuggì in Italia dove promosse e pubblicizzò l’intervento in guerra. Esponendosi in prima linea come volontario, venne catturato e impiccato per mano degli austriaci 1916. La sua vita e il suo sacrificio lo elessero fin da subito eroe nazionale con la realizzazione di monumenti, targhe e lapidi in tutta Italia. La targa piacentina fu realizzata per volere di un comitato locale a favore del patriota e l’annuncio venne pubblicato sul quotidiano locale “Libertà” del 10 novembre 1918, in occasione del trafugamento della salma. I lavori dovettero però prolungarsi, poiché in un articolo del medesimo giornale, ma datato 12 luglio 1919, viene testimoniata la continua ricerca di fondi. L’opera venne quindi realizzata nel 1922 per mano dell’affermato scultore piacentino Pier Enrico Astori, fedele esponente dell’eclettismo accademico, la cui opera più celebrata fu il monumento a Pio X in San Pietro a Roma (1923). (Bibliografia e sitografia: "Libertà", 10 novembre 1918, a firma di Ettore Fanti; "Liberta", 12 luglio 1919: notizia dell'avvenuta raccolta di L. 3000 e della prosecuzione della campagna di reperimento fondi; R. Arisi, “La scultura, in Storia di Piacenza. L'Ottocento”, Piacenza, Cassa di Risparmio di Piacenza, 1980, pp. 611-634: 630; "La Grande Guerra. Monumenti e testimonianze nelle province di Parma e Piacenza", Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza, grafiche STEP editrice, 2013, p. 147; http://www.piacenzaprimogenita150.it/index.php?it/162/le-gallerie).
Codice identificativo:
0800577687
Nome del file:
lapidi/S261_S08_S28_S36/SBSAEPR142909.jpg
 

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