Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
Definizione del bene:
monumento
Luogo:
Emilia Romagna, Langhirano (PR), Piazzale Filippo Corridoni - Langhirano (PR)
Data:
sec. XX | 1923-1924
Autore:
scultore: Cacciani Guglielmo, 1893/ 1969
Committenza:
Comitato "pro erigendo monumento ai Caduti" di Colorno
Materia e tecnica:
marmo bianco/ scultura/ intaglio/ levigatura; breccia di Verona/ sagomatura; bronzo/ fusione
Misure:
m 3.70x3.60x3.60;
Descrizione del bene:
Monumento commemorativo ai caduti langhiranesi di tutte le guerre, costituito da una piramide ricoperta da blocchi regolari di breccia di Verona lavorata alla martellina, rivestita sul prospetto frontale da una lapide triangolare in marmo bianco con epigrafe a caratteri bronzei applicati, e sormontata da un plinto a base quadrata in marmo bianco (posto a coronamento nel secondo dopoguerra, in sostituzione dell'originaria figura virile in bronzo, opera dello scultore Cacciani, fusa nel 1941 per esigenze belliche), ornato in fronte dalla stella d'Italia e da un'aquila stante, ad ali aperte, su fronde di lauro e quercia intrecciate, da cui si eleva la fiamma perpetua a ricordo degli eroi di guerra, anch'essa scolpita in marmo. Il monumento, sopraelevato su quattro gradini rivestiti in breccia di Verona, si innalza al centro di un'aiuola delimitata da bossi, nel giardino posto all'incrocio fra Via del Popolo, Via Roma e Piazzale Filippo Corridoni.
Trascrizione:
basamento, fronte: 1915 - - - 1945/ LA LUCE DEL MARTIRIO E DELA GLORIA/ ILLUMINA O POPOLO DI LANGHIRANO/ I TUOI FIGLI/ DEL CARSO, DEL GRAPPA E DEL PIAVE/ D'AFRICA, DELLA BALCANIA E DELLA RUSSIA,/ DELLA INVITTA MONTAGNA PARTIGIANA,/ DEL CIELO, DEL MARE E DEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO./ QUESO SEGNO DA TE VOLUTO/ SIA RICORDO NOBLIATO DI EROICA GIOVINEZZA,/ TESTIMONIANZA DI VALORE VISSUTO,/ DI SACRIFICIO CONSUMATO/ MONITO AI TIRANNI CONTRO LE INUTILI STRAGI,/ PEGNO DI GIUSTIZIA E LIBERTA'.
Notizie storico-critiche:
Il monumento ha una storia tormentata e complessa, ampiamente documentata (almeno nella fase relativa al primo dopoguerra) nell'archivio del Comune. Fin dal luglio del 1919 l'Amministrazione comunale aveva preso contatto, per il tramite dell'allora sindaco Arturo Bizzi, con lo scultore Alessandro Marzaroli (1868-1951), uno dei più fecondi autori parmensi di monumenti ai Caduti (spesso portati a termine in totale affiatamento con l'architetto Mario Monguidi) per l'erezione di due semplici targhe marmoree in memoria dei concittadini caduti in guerra, da collocarsi sotto l'atrio municipale. Nel 1920 la costituzione di un apposito Comitato per l'erezione di un "ricordo marmoreo ai caduti dell'ultima guerra europea", auspice la locale Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, induceva il Commissario Prefettizio alla guida del Comune a deliberare di "formare un tutto unico con quei ricordi che furono deliberati, affidandone l'incarico allo stesso Prof. Alessandro Marzaroli di Parma" (Langhirano, ASC, Amministrazione Comunale, fasc. Costruzione di un Monumento a ricordo dei Caduti di guerra, delibera n. 397 del 10 ottobre 1920), aumentando l'iniziale stanziamento di lire 3.100 a lire 5.000, e curando che nel nuovo monumento venissero "pure ricordati anche tutti i Langhiranesi caduti nelle precedenti guerre d'Italia e fuori" (ibidem). Tuttavia, una lettera del Marzaroli al sindaco del comune di Langhirano, intesa a minacciare di avvalersi di tutti i mezzi legali affinchè "le lire 5.000 stanziate dal Comune non siano consegnate al Comitato" ma tenute a disposizione dello scultore stesso "fino a vertenza chiusa", lascia emergere che nel frattempo il Comitato aveva lasciato intravedere la possibilità di affidare l'incarico di erigere il nuovo "ricordo marmoreo" ad altro artista (Langhirano, ASC, Amministrazione Comunale, fasc. Costruzione di un Monumento a ricordo dei Caduti di guerra, lettera di A. Marzaroli al sindaco di Langhirano, 2 luglio 1921). Non è dato sapere come la vertenza si sia conclusa, certo è che il Comitato pro Monumento, di concerto con la Commissione incaricata dal comune per la scelta del luogo più idoneo all'erezione del monumento, già nel gennaio del 1922 risulta averne affidato a Guglielmo Cacciani il progetto e l'esecuzione. Dopo molte discussioni, determinate dal desiderio di una parte della popolazione di elevare il monumento di fronte al nuovo edificio scolastico "per ricordare ai giovani figli il sacrificio dei padri", "la spesa rilevantissima per acquisto e sistemazione dell'area occorrente" consigliò di indirizzare la scelta sulla spaziosa Piazza Filippo Corridoni, di norma utilizzata per il mercato della legna e per la pesa pubblica, su un'area di ca. 80 metri quadrati, misurando la base originariamente prevista per il monumento ca. metri 8 per lato (Langhirano, ASC, Amministrazione Comunale, fasc. Costruzione di un Monumento a ricordo dei Caduti di guerra, Consiglio comunale del 24 gennaio 1922). Successivamente, formate le scarpate di terra da addossarsi al basamento rivestito in breccia di Verona, il monumento veniva completato con una bronzea figura virile in eroica nudità, perfettamente congelata in simmetrie e gesti ritualistici resi con un occhio all'incipiente déco e l'altro ai michelangioleschi Prigioni. Solennemente inaugurato il 26 novembre 1922, con una cerimonia riuscita imponente per il concorso di autorità, di associazioni di tutta la provincia (combattenti, mutilati, reduci, corridoniani e fascisti militarmente inquadrati), e di pubblico, accorso da tutte le frazioni del comune, il monumento fu dissennatamente sacrificato al mito della fusione bellica in era di sanzioni, come molti altri significativi esempi. Nel secondo dopoguerra, la necessità di riunire in un unico ricordo i caduti di tutte la guerre, impose la ristrutturazione del manufatto originario, completato con un plinto marmoreo che ricorre al consueto armamentario simbolico-decorativo, di una figuratività chiara e universalmente comprensibile (l'aquila e la stella d'Italia), e con una lapide frontale, anch'essa in marmo bianco, che accoglie l'epigrafe commemorativa.
Codice identificativo:
0800430588
Nome del file:
lapidi/S261_S08_S28_S36/00134999.jpg
 

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