Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della città di Roma)
Definizione del bene:
monumento ai caduti, a edicola
Luogo:
Lazio, Bagnoregio (VT), Piazza Salvo D'Acquisto
Data:
sec. XX | 1949
Autore:
scultore: Guidi Benvenuto, notizie metà sec. XX
Committenza:
Comunità di Castel Cellesi
Materia e tecnica:
bronzo; pietra basaltina; travertino
Misure:
cm 310x518x160;
Soggetto:
allegoria della Vittoria come aquila
Descrizione del bene:
altare in pietra basaltina a pianta quadrata con base, decorato con lesene angolari scanalate con lapidi in marmo su tutti i fronti, con iscrizione su quella frontale (nove righe continue) e su quella dossale (otto righe continue); sulla mensa tripode in bronzo con fiamma votiva; l'edicola in travertino poggia su quattro pilastri a pianta quadrata, scanalati con capitello tuscanico. Sul fronte della trabeazione, due trofei gemelli affrontati (elmo, gladio, ramo d'alloro) che incorniciano l'iscrizione dedicatoria (quattro righe continue, lettere applicate in bronzo); sui laterali corona d'alloro in travertino, nel retro serto d'alloro con nastro in bronzo. Sulla copertura piana tra due volute un'aquila in bronzo ad ali spiegate.
Descrizione iconografica:
Armi: gladio. Vegetali: ramo d'alloro; corona d'alloro. Allegorie: Aquila. Oggetti: elmo; nastro
Trascrizione:
fronte, architrave: CASTEL CELLESI/ AI SUOI EROICI FIGLI/ CADUTI PER LA/ PATRIA
frontale: 1915-1918/ BIANCHI SEVERO/ CENTI ALFREDO/ GALLA ILDEBRANDO/ GALLI ENRICO/ PECCI GIUSEPPE/ ROSSI ORESTE/ TROSCIA AMERICO/ TROSCIA SANTE
dossale: 1940 1945 / APPETITO GIORGIO D. / BRUGNOLINI ILO / GUIDOBOLDI VITO / LANZI LORENZINO / SERNIANI SALVATORE / A.O. STELLA PIETRO D. / PAGLIACCIA BONAVENTURA
Notizie storico-critiche:
Secondo informazioni ricevute oralmente dall'amministrazione di Castel Cellesi, il monumento fu realizzato da Benvenuto Guidi e inaugurato il 15 agosto 1949 (Pietrangeli Papini 1972). La tipologia architettonica a cui lo scultore sembra rifarsi è l'altare ad edicola, la cui funzione era conservare ed esporre l'ostia consacrata. Nel nostro caso, però, trattandosi di una celebrazione di "religione civile", sulla mensa troneggia il tripode con fiamma votiva, di memoria classica. La consueta copertura a volta o a calotta, invece, viene sostituita da una copertura piatta su cui poggia un'aquila in bronzo ad ali spiegate tra due volute in marmo, anche questi elementi ripresi dall'antico. Nell'insieme questa seconda fascia decorativa sembra ripetere il motivo dell'altare sottostante, che, però, si trasforma in "ara" grazie alle volute laterali che imitano quelle del Monumento di Bagnoregio (1929), di cui Castel Cellesi è frazione. Questa commistione di tipologie di varia natura e provenienza, non sempre felicemente risolta, dimostra una mediocre consapevolezza dei modelli, da attribuirsi, probabilmente, ad un artefice di livello locale specializzato in monumenti funerari, abituato a giocare, anche spregiudicatamente, con i vari elementi tipologici e architettonici per soddisfare la propria clientela. Ma il Monumento di Castel Cellesi rileva, anche, l'impossibilità di trovare, negli anni a ridosso della fine della II guerra mondiale, forme diverse da quelle affermatesi nella prima metà del secolo. Il monumento ai caduti, infatti, è frutto di una volontà collettiva in cui la comunità si riconosce, e per far ciò, deve parlare un linguaggio popolare, già definito e collaudato: ecco perchè la tipologia sacra, seppur nella semplificazione ad uso funerario, si intreccia con motivi decorativi classici e con attributi di nuova codificazione come i trofei con oggetti misti che vede alternarsi l'elmo della guerra 1915-18, al gladio romano, all'alloro, o alla bandiera.
Codice identificativo:
1209845575
Nome del file:
lapidi/S168_S169_S244/StAr_MonumentiaicadutiVt_CRD24753.jpg
 

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