Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
Definizione del bene:
monumento ai caduti, a lapide
Luogo:
Toscana, Arezzo (AR), Palazzo dei Priori, Palazzo Comunale, Piazza della Libertà, 1
Data:
XX | 1920-1930
Ambito culturale:
ambito fascista
Materia e tecnica:
bronzo/ fusione
Misure:
cm 105x150;
Descrizione del bene:
Lapide bronzea con iscrizione a rilievo e cornice modanata.
Trascrizione:
sulla lapide: R. ESERCITO ITALIANO/ BOLLETTINO DI GUERRA N. 1268/ COMANDO SUPREMO/ 4 NOVEMBRE 1918 ORE 12/ LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE DUCE SUPREMO/ L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIO' IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE/ INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA AD ASPRISSIMA PER 41 MESI, E' VINTA./ LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE/ 51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI, 1 CZECO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO/ AMERICANO CONTRO 63 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, E' FINITA./ LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SU TRENTO DEL XXIX CORPO D'ARMATA, DELLA I ARMATA,/ SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRTA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE/ TRUPPE DELLA SETTIMA ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV HA DETERMINATO LO SFACELO/ TOTALE DELLA FRONTE AVVERSARIO/ DAL BRENTA AL TORRE è IRRSISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELL'VII, DELLA X ARMATA E DELLE/ DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIU' INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE./ NELLA PIANURA S. A. R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA/ ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA Già GLORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE./ L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E' ANNIENTATO, ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA/ RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NEL'INSEGUIMENTO, HA PERDUTO QUANTITA' INGENTISSIME/ DI MATERIALI DI OGNI SORTA E PRESSOCHE' PER INTERO I SUOI MAGAZZINI ED I DEPOSITI, HA LASCIATO/ FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILE PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON/ MENO DI CINQUEMILA CANNONI./ I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU' POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E/ SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA./ ARMANDO DIAZ
In basso a sinistra: Reale Fabbrica d'Armi, Roma
Notizie storico-critiche:
Il testo del “Bollettino della Vittoria”, documento emesso dal Comando Supremo, a firma del capo di Stato Maggiore dell'esercito italiano, Armando Diaz, all'indomani della fine della prima guerra mondiale, fu inciso su lapidi bronzee dalla Reale Fabbrica d'Armi di Roma che, insieme ad altre fonderie private, fu impegnata nella produzione, in sostanza seriale, di questo tipo di monumento ottenuto dalla fusione del bronzo delle artiglierie confiscate durante il conflitto, variamente lavorato. Tali manufatti furono acquistati da quasi tutti gli enti locali per essere esposti negli edifici pubblici, come nel caso del palazzo comunale di Arezzo (Fuchs Charles Dominique, Gottschalk Renata (a cura di), In Victoria Vita. Monumenti ai caduti della grande guerra nell'aretino, Firenze 2010, pp. 60-61).
Codice identificativo:
0900702661
Nome del file:
lapidi/S128_S121_S61_S04_S238_S122/IMR_70710AEB16BA49C4B72BFC911509E25A.jpg