Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
Definizione del bene:
lapide commemorativa ai caduti
Luogo:
Toscana, Massa (MS), Cimitero monumentale di Mirteto, Via Foce
Data:
sec. XX | 1916
Materia e tecnica:
marmo bianco di Carrara; marmo bardiglio
Misure:
cm 200x117;
Descrizione del bene:
Inserita nel muro di cinta occidentale del cimitero, come le due che la affiancano e che riportano i nomi dei caduti in guerra, la lapide presenta una semplice riquadratura con fasce in bardiglio grigio ed è delimitata da due pilastri sormontati da fiaccole in marmo bianco. Una stella a cinque punte è l’unico elemento di ornato inciso nella parte superiore della lapide.
Trascrizione:
lapide: IN QUESTO RECINTO/ SACRO ALLA GLORIA/ DORMONO I PRODI/ CHE NELLA STERMINATA GUERRA/ ONDE IL MONDO ANCORA DIVAMPA/SANGUE E VITA ALLA PIU' GRANDE ITALIA/ PER IL SUO ULTIMO RISCATTO/ DIEDERO/ MASSA/ RACCOGLIENDONE IL SOSPIRO ESTREMO/ ORGOGLIOSA E PIETOSA/ VOLLE/ CHE I MORTI EROI/ QUI/ NELLE MEMORIE VIVESSERO/ IL COMUNE OFFERSE I CITTADINI COMPIRONO/ II-XI-MCMXVI
Notizie storico-critiche:
Sin dai primi mesi di guerra, anche nelle aree lontane dal fronte si rese necessario destinare parte dei cimiteri alla tumulazione dei morti per ferite o per malattia. Fu il Comando della Piazza Marittima di La Spezia a chiedere che anche a Massa si approntasse un’area idonea alla sepoltura dei soldati deceduti, che già negli ultimi mesi del 1915 fu individuata nel Cimitero di Mirteto. Nei tre anni e mezzo di guerra, nella città transitarono infatti migliaia di feriti provenienti dalle zone del fronte. Nel settembre 1916 si formò un Comitato pro onoranze ai caduti e ai deceduti con il compito specifico di occuparsi dell’area di tumulazione e del suo arredo. Fu avviata una sottoscrizione ‘pro monumento’ cui contribuì anche il Conte Ernesto Lombardo, già proprietario del Cotonificio Ligure e generoso filantropo della città di Massa. L’ideazione delle tre lapidi si deve ai membri della Commissione artistica del Comitato stesso composta dall’architetto Cesario Fellini, dagli ingegneri Pietro Abba e Michele dell’Amico e dallo scultore siciliano Leonardo Croce; i lavori furono eseguiti dalla Ditta Arturo Mannini. I versi della lapide centrale sono opera di Alessandro Covin, procuratore del re; i nomi dei deceduti incisi sulle lapidi laterali sono solo una parte degli oltre cento morti accertati. L’inaugurazione avvenne nel 1916. Due anni dopo gli stessi membri si costituirono in un nuovo Comitato per l’erezione di un monumento ai caduti, nella stessa area del cimitero. Il monumento venne inaugurato il 2 novembre 1920 grazie all’opera dei soldati del Comando del Presidio Militare e all’aiuto «spontaneo di alcuni signori massesi» come scrisse il colonnello Ezio Bottini, comandante del Comando stesso. Prossima alle lapidi del 1916, la nuova opera divenne messaggio più forte e degno del sacrificio compiuto da tutti quei soldati, qua tumulati, all’ombra del nuovo monumento.
Codice identificativo:
0900848193
Nome del file:
lapidi/S128_S121_S61_S04_S238_S122/DSC_0464.jpg