Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
Definizione del bene:
monumento ai caduti
Luogo:
Toscana, Seggiano (GR), Via Trento e Trieste 19
Data:
sec. XX | 1972
Materia e tecnica:
travertino/ scultura; bronzo/ fusione
Soggetto:
figure femminili
Descrizione del bene:
Gruppo scultoreo composto da una figura femminile in piedi e da un'altra che stringe in un abbraccio il figlio.
Descrizione iconografica:
Figure femminili.
Notizie storico-critiche:
Antonio Lazari, originario della Puglia, si trasferisce nel 1960 all'età di 21 anni a Grosseto come insegnante di disegno. La sua carriera artistica vanta notevoli riconoscimenti in Italia e all'estero tra le sue ultime realizzazioni bisogna annoverare il monumento commemorativo alle vittime civili di guerra a Grosseto (2003) e l'arredo dell'abside della chiesa dedicata alla Beata Maria Taigi in Siena. L'opera di Seggiano è caratterizzato da due figure femminili, di cui una di queste stringe al petto un bambino. La madre secondo Lazari è la vittima per eccellenza della guerra e in questo caso è anche la personificazione della città che tenta di proteggere i suoi figli-cittadin. L'idea di realizzare un monumento allusivo alla strage o alla morte viene ribaltato in un concetto di speranza con un suggerimento alla nascita e alla continuità della vita con la realizzazione due figure femminili di cui una madre. Queste figure estremamente stilizzate non sono accostabile a nessuna delle icone femminili abbondantemente usate dagli scultori della Grande Guerra (la Patria, la Vittoria alata..), anche solo per la sua forma che sembra ricordare per la sua rotondità le antiche raffigurazioni delle veneri del Paleolitico, con i connotati femminili fortemente accentuati, propiziatori di vita e di prosperità.
Codice identificativo:
0900705995
Nome del file:
lapidi/S128_S121_S61_S04_S238_S122/42439c.jpg
 

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