EVENTO - Presentazione del libro "Martiri di carta. I giornalisti caduti nella Prima Guerra Mondiale"

10/05/2018 - Evento - Torino

Lo scorso 10 maggio è stato presentato al Caffé Letterario del "Salone del Libro" di Torino il volume “Martiri di carta. I giornalisti caduti nella Prima Guerra Mondiale”, curato dal giornalista Pierluigi Roesler Franz e da Enrico Serventi Longhi, ed edito da Gaspari Editore - Udine per conto della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi con sede in Roma.

 

All'incontro hanno partecipato anche il coordinatore scientifico del Centro studi sul Giornalismo Gino Pestelli di Torino Mauro Forno, il Segretario generale della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi e Direttore della FNSI Giancarlo Tartaglia e l'editore Paolo Gaspari.

 

La pubblicazione, ricca di aneddoti e illustrata da immagini e dai volti dei caduti, rappresenta la prima attività di studio e ricerca svolta dalla Fondazione per il giornalismo “Paolo Murialdi” e si colloca nell’ambito delle iniziative nazionali per le celebrazioni del centenario della Grande Guerra.

Nel volume, frutto di 7 anni di ricerche, si racconta la storia di 264 intellettuali di tutte le Regioni (scrittori, letterati, poeti, umoristi, vignettisti, disegnatori satirici, caricaturisti, pupazzettisti, illustratori, xilografi, paroliberisti, stenografi, teosofi, anarchici, musicisti, sportivi, dirigenti sportivi, registi del cinema muto, nonché pittori, acquafortisti, matematici, ingegneri ed architetti) e in gran parte decorati al valor militare morti nel primo conflitto mondiale (fra i quali Cesare Battisti, Renato Serra, Carlo Gallardi, Umberto Boccioni, Eugenio Niccolai, Umberto Umerini, Carlo Stuparich e Timeus Fauro).

 

La maggior parte dei caduti erano giovani ventenni che, provenienti da tutte le parti d’Italia avevano cominciato a scrivere su grandi e piccoli giornali (una dozzina di testate sono ancora in edicola a distanza di un secolo) e riviste. Si tratta in gran parte di personaggi di assoluto rilievo storico e di notevole importanza, rimasti purtroppo fino ad oggi del tutto sconosciuti.

 

Tutti gli scritti sono corredati da note esplicative, fotografie d’epoca, ritratti dei protagonisti e mappe dei luoghi delle battaglie in cui "i martiri di carta" hanno perso la vita combattendo eroicamente per la patria. Vi figurano cattolici ed ebrei, nonché patrioti, politici, sindacalisti, nazionalisti, interventisti, neutralisti, massoni, socialisti, radicali, democratici, liberali, repubblicani, mazziniani, irredenti (trentini, giuliani, dalmati e istriani), garibaldini e nipoti di garibaldini della spedizione dei Mille, ex combattenti in Libia, Benadir, Eritrea e a Rodi.

 

Alcuni giornalisti erano stati chiamati alle armi, mentre altri erano andati volontari al fronte quasi tutti come ufficiali in rappresentanza dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica. Tra di essi non mancano direttori di giornali, figli di ministri e persino un deputato in carica, che avevano deciso di partire per il fronte, rinunciando alla carriera e a posizioni di prestigio per seguire coerentemente i propri ideali.

 

La ricerca offre un contributo capace di interessare storici, giornalisti, appassionati e semplici lettori, anche in virtù della categoria scelta, quella dei giornalisti: storie vere, di uomini in carne in ossa, restituite grazie a una sistematica ricerca storica basata su un'ampia bibliografia, su centinaia di articoli di giornali e su documenti d’archivio.